Tartinijev trg 2 / Piazza Tartini 2
6330 Piran/Pirano
“Il nostro slogan, L’onda del cambiamento, fa riferimento all’energia delle persone che ambiscono a trasformare lo spazio culturale dell’Istria. Tutto ha avuto inizio con le ultime elezioni amministrative che hanno portato una ventata di entusiasmo ed hanno rinvigorito lo spirito istriano”, racconta la guida del progetto, Martina Gamboz. Alle quattro municipalità costiere si sono affiancate, infatti, anche Trieste, Muggia ed una decina di comuni dell’Istria croata. “La cultura è l’unico elemento a fornire, oggi, un ponte che scavalca i confini tracciati artificialmente. Ad unirci è soprattutto la cultura”, ha aggiunto.
Ambiente e società
I punti di forza della candidatura piranese sono sicuramente l’emergenza climatica e la coesione sociale. “In un’era in cui un multiculturalismo mal compreso sta provocando un’ansia crescente e generalizzata, l’Istria vuole offrire un esempio di come culture diverse possano convivere, sopravvivere e arricchirsi vicendevolmente. I rischi dell’emergenza climatica sono già stati evidenziati dalle recenti inondazioni che hanno colpito le nostre città. Il nostro territorio ambisce ad una maggiore coesione sociale” ha ribadito la Gamboz. “Il comparto culturale deve puntare i riflettori su questi problemi. Certo, la cultura non può da sola risolvere un’emergenza di portata globale, ma può fornire gli strumenti per innalzare il livello di consapevolezza ed innescare così meccanismi virtuosi di trasformazione sociale”.
In primo piano i giovani
“I nostri sforzi si concentrano anche sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel comparto culturale. Un numero crescente di giovani con alte potenzialità e competenze non riesce a trovare una collocazione professionale e decide così di lasciare il territorio istriano per cercare migliori opportunità di lavoro altrove. Noi vogliamo arrestare questo trend ed offrire, alle nuove generazioni, la possibilità di vivere e lavorare nella nostra regione”, ha sottolineato la Gamboz.
Passi successivi
Le città che sono state ammesse al secondo turno di selezione hanno a disposizione sei mesi per sviluppare ulteriormente i concetti descritti nel primo dossier di candidatura. Questo lavoro verrà fatto seguendo le linee guida che la giuria internazionale pubblicherà tra tre o quattro settimane. La città vincitrice sarà infine nominata dal Ministero della Cultura, su raccomandazione della giuria stessa, nel mese di dicembre 2020.