Tartinijev trg 2 / Piazza Tartini 2
6330 Piran/Pirano
Un'esperienza musicale esplosiva e nel contempo sofisticata, eseguita da musicisti di prim'ordine, I Filarmonici di Roma con il genio musicale al violino, Alessandro Quarto, ha coronato l'evento di ieri sera dedicato al 125° anniversario dell'inaugurazione del monumento Tartini a Pirano con un concerto eccezionale. Il pubblico prevalentemente di luogo ha premiato i musicisti con le standing ovation.
Acclamato dalla CNN nel 2013 come “Musical Genius”; premiato nel 2017 a Montecitorio come “Miglior Eccellenza Italiana nel Mondo” per la Musica; successo strepitoso per il brano “Dorian Gray” composto, arrangiato ed eseguito live in Prima Mondiale con il ballerino Roberto Bolle.
Violinista, Polistrumentista e Compositore (ha partecipato a scritture di musiche inedite per film della Walt Disney e Rai Cinema), Alessandro è cresciuto musicalmente con i più grandi direttori del mondo, quali L. Maazel, E. Inbal, C. Dutoit, M. Rostropovich, M.W. Chung, G. Pretre, Z. Metha, ricoprendo per loro il ruolo di Violino di Spalla e suonando nelle più prestigiose sale del mondo nel corso di grandi tournée in Europa, America, Cina, Giappone e Medio Oriente.
Al momento collabora come violinista, compositore, polistrumentista e arrangiatore in progetti internazionali con Roberto Bolle, i Solisti dei Berliner Philharmoniker, i Solisti dell’Orchestra Nazionale della Rai di Torino, il Quartetto del Teatro alla Scala, i Solisti dell’Orchestra Accademia Santa Cecilia, oltre a Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, il Volo, James Taylor, Amii Stewart, Toquinho, e molti altri artisti di fama internazionale. Alessandro suona un Alessandro Gagliano, violino rarissimo del 1723 "ex Principe della famiglia Clelia Biondi", un Giovanni Battista Guadagnini, gioiello del 1761, e due violini di Ezia Di Labio dipinti dal celebre scenografo Emanuele Luzzati e dallo scrittore Pino Cacucci.
L’Orchestra da camera “I Filarmonici di Roma”, già “Orchestra da camera di Santa Cecilia”, fin dagli esordi riscuote ampi consensi di critica e di pubblico. Ha tenuto concerti con direttori come Giulini, Sawallisch, Pretre, Metha, Zecchi e Menuhin e con solisti come Milstein, Menuhin, Stefanato, Asciolla, Campanella, Vasary, Gazzelloni, Szeryng, Rostropovic, Rubinstein. Attualmente svolge un’intensa attività con il solista Uto Ughi. Il complesso collabora con le più importanti società concertistiche prendendo parte anche a iniziative di alto senso umanitario promosse da Amnesty International, dall’Associazione per la Ricerca sul Cancro, da Madre Teresa di Calcutta, dalla FAO. Importanti le tournées all’estero: Messico, Canada, Medio Oriente, Spagna, India, Grecia, Yugoslavia, Giappone, Thailandia, Birmania, in Russia, a Mosca nella prestigiosa sala Tchaikovsky, a Boston per il Parlamento Europeo, al Lincoln Center di New York ed alla Carnegie Hall. È stata insignita in Campidoglio di medaglia d’oro “Per la lodevole attività concertistica ad alto livello, sia in Italia che all’estero” e di una targa da parte del Parlamento Europeo che dice: “All’Orchestra I Filarmonici di Roma che ha elevato ai massimi livelli l’espressione della musica italiana nel mondo intero”.
Dopo il concerto L’Orchestra I Filarmonici di Roma ha dichiarato:
“Ed è con palpitante emozione che abbiamo potuto rendere omaggio al grandissimo, insigne compositore e violinista Giuseppe Tartini, il Maestro delle Nazioni, che ha innovato le sonorità dell’esecuzione violinistica ed è stato riferimento geniale dell’età dei lumi. Alla Scuola delle Nazioni, che aveva fondato, partecipavano allievi provenienti da tutta Europa, giovani che avrebbero diffuso nei loro luoghi natali i Suoi insegnamenti. E osiamo dire che è stato illuminato precursore di quell’idea di Europa che si fonda su scambi culturali, su una trasmissione di idealità di bellezza che contempli armonia e pace fra i popoli.
La Sonata 5 detta “Il Trillo del Diavolo” eseguita da Alessandro Quarta è l’opera più famosa del “Maestro delle Nazioni” Giuseppe Tartini, quella che Egli considerava “la migliore che io abbia mai scritto” ed è quella che gli ha assicurato la popolarità anche nel periodo ottocentesco che ha cancellato la memoria di molti dei suoi più illustri contemporanei, fra cui Vivaldi e Albioni. È stata addirittura nell’Ottocento oggetto di opere teatrali e di balletti, particolarmente in Francia (in tempi recenti oggetto persino di un fumetto di Dylan Dog). Elementi musicali e biografici inducono a pensare che Il Diavolo del “sogno”, sia il simbolo del violino, strumento di dannazione che nella prima parte dell’esistenza ha attratto Tartini lungi dagli studi religiosi e dalla famiglia, strumento di dannazione che nella seconda parte della vita egli ha voluto trasformare in strumento di redenzione dedicandolo sempre più a Sant’Antonio. Quest’opera, la cui realizzazione ha dunque assunto un’importanza esistenziale ed ha accompagnato il compositore per un lungo periodo della sua vita, ci sembra quindi rivestire per Giuseppe Tartini, “Maestro delle Nazioni", il senso di una sintesi simbolica del dramma nascosto della propria esistenza.”
Alessandro Quarta e I Filarmonici di Roma si sono accostati a questa immensa pagina musicale con la soggezione degli umili e hanno dato il meglio per essere degni di questa sublime musica.
E hanno continuato con le parole: “Con la speranza che la collaborazione che si è felicemente instaurata possa proseguire nel tempo, infinitamente riconoscenti per la magnifica opportunità che ci è stata regalata, salutiamo e nuovamente ringraziamo le Autorità tutte, il meraviglioso pubblico con un grato pensiero alla Comunità degli Italiani.”
Con il presente evento il progetto Tartini330 del prossimo anno accenna alla straordinaria ricchezza del suo programma.